Cos'è
Le sagre, di solito, si svolgevano e si svolgono in concomitanza di feste religiose; in origine rappresentavano un momento di convivialità (si preparavano e si consumavano insieme i cibi) ma anche occasione per uno scambio di opinioni (raccolto, tecniche agrarie, primi contratti di vendita dei prodotti agricoli, le previsioni del tempo etc…) e per incontri “amorosi”, sotto l’occhio vigile dei genitori e destinati spesso a tramutarsi in fidanzamenti e matrimoni.
Le sagre attuali, nate come un segno di accoglienza agli emigranti nella loro comunità di appartenenza, a suon di sapori, odori e ricordi del passato, si sono ben presto trasformate in un pretesto per promuovere prodotti locali e, spesso, con il ricavato finanziare iniziative varie.
La sagra dello gnocco nasce nel lontano 1996 e, anno dopo anno, ha visto crescere il numero delle presenze; si svolge nel piazzale antistante il convento S. Giovanni del Palco; non è solo degustazione dei prodotti tipici locali (cavatielli, salsicce, contorni, polpette, salumi, stoccafisso, pecorino, pane casereccio, dolci, vino), è buona musica, ma anche cultura, con le visite guidate del convento e della vicina villa romana del I sec a. C., alle chiese e al centro storico di Taurano.
Dietro la sagra c’è l’impegno dei ragazzi della Pro Loco e di tutti i tauranesi che si organizzano molti mesi prima per far rendere al meglio le serate.
La sagra, oltre che bontà è anche una ottima opportunità per sfuggire alle afose città e godersi la frescura e un paesaggio stupendo, che degrada lentamente verso il napoletano.
La sagra è organizzazione Pro Loco Taurano (prima decade di agosto).
Curiosità : ricetta dei “cavatielli caserecci”
Ingredienti:
g 500 di farina di grano duro;
g 500 di pomodori maturi, privati della pelle, dei semi e dell’acqua di vegetazione;
dl 1 di olio extra vergine di oliva;
sale, peperoncino e/o pecorino
Preparazione:
Disponete sulla spianatoia il mucchio di farina e aprite un buco al centro per versarvi le uova, quindi impastate con buona lena lavorando con le mani fino a quando il composto risulterà perfettamente liscio; quindi, staccatene de i pezzetti di circa un cm e con il polpastrello delle dita indice e medio schiacciatele rotando, così da creare tante conchiglie cave; lasciatele asciugare su canovacci infarinati.
Nel frattempo preparare il ragù di maiale, preparato con lardo battuto, cotica ripiena con formaggio e uova oppure con costatelle; lessate i cavatielli in abbondante acqua salata; scolateli cotti al dente, conditeli con il ragù di maiale e portateli in tavola fumanti.